Buon viaggio Mons. Eugenio

Buon viaggio Mons. Eugenio

Un uomo schietto e infaticabile, diretto e semplice, capace di interloquire con i potenti ma al tempo stesso di farsi campesino con i campesinos, a suo agio nel campo, in un’aula di ministero, e soprattutto sulla sua jeep (prima la moto) che era il suo primo luogo di pastorale.

Così vogliamo ricordare mons. Eugenio, o meglio, don Eugenio come ci chiedeva di chiamarlo.

In diocesi a Bergamo ha avuto due esperienze come vicario parrocchiale: Boltiere e Nembro, dove ancora lo ricordano.
Basti vedere come proprio in questi giorni ci sono arrivate partecipazioni di cordoglio dalla cittadinanza di Boltiere e dalla comunità di Nembro il desiderio di far qualcosa per portare avanti la sua opera missionaria.

Inviato in missione da mons. Oggioni, ha lavorato in alcune realtà particolari che hanno plasmato la sua ottica missionaria: la parrocchia di Gesù operaio, il Collegio Marien Garten di Munaypata, il Seminario.

La sua capacità gestionale e il suo spirito missionario lo hanno portato a ricoprire l’incarico di direttore nazionale e dell’America Latina per le POM.
Nominato ausiliare di El-Alto, poi vescovo titolare, ha scorrazzato in lungo e in largo l’altipiano caratterizzato da problematiche sociali, segante dalla questione migratoria.

Nei mesi scorsi si era ingaggiato in prima persona per un lavoro di pacificazione tra le varie fazioni a seguito dell’uscita dal paese di Evo Morales.

A novembre in occasione dell’ultimo gruppo Bergamo (con i missionari FD in Bolivia) avevamo avuto modo di ascoltare la sua lettura sulla situazione socio politica: uno sguardo informato e acuto in una situazione complessa.

Desideriamo ricordare la sua passione per l’impegno sociale della Chiesa, l’attenzione agli ultimi (il Cerefe è una delle opere a lui più care: non per nulla aveva deciso, da vescovo di vivere proprio in questa istituzione, a fianco dei bambini neurolesi) e il suo piglio organizzatore.

Que Dios se lo pague, come lui amava ringraziare i tanti benefattori.