[CONCLUSO] Progetto di speranza per gli orfani di Kajaga

LA SITUAZIONE ATTUALE

Il clima in Burundi è molto teso dalle elezioni del 2010, che hanno segnato una rottura totale tra maggioranza e opposizione. Gli ultimi due anni sono stati caratterizzati da casi in aumento di assassini, attacchi, minacce, pressioni e violazioni dei diritti umani attribuibili sia al governo che a gruppi antigovernativi.
Affacciato sul Lago Tanganica, dotato di un forte potenziale agricolo, il Burundi è stato nella sua storia teatro di più guerre per il potere, scaturite anche da ingiustizie sociali legate all’appartenenza etnica.

Un aiuto concreto all'attività missionaria di Silvana e Fiorenzo, Laici Fidei Donum inviati dalla Diocesi di Bergamo

La guerra ha fatto più di 500 mila vittime. La gente ha voglia di lavorare la terra con serenità e di progredire facendosi un’abitazione, aprendo un piccolo negozio o facendo commercio. Il tutto per guadagnarsi la vita e mantenere la propria famiglia, mandare i figli a scuola e curarsi quando si è ammalati.
(da uno scritto di P. Arnoldi)

La ripresa del Burundi dalla guerra durata 12 anni non riguarda solo la quotidianità delle famiglie e di interi villaggi, con la ripresa della “normalità” e delle varie attività.
La guerra ha lasciato anche centinaia di orfani che ora necessitano di ogni tipo di cura.
Vari organismi, congregazioni religiose ed associazioni si stanno prendendo cura, fra le altre cose, dei bambini orfani che hanno perso ogni tipo di legame familiare.

Fra le altre operano le suore di Madre Teresa di Calcutta le quali per scelta vivono di carità e di ogni dono che viene dato loro con discrezione e amore.
Un particolare contributo è stato dato dai Saveriani anche attraverso l’impegno di Padre Luigi Arnoldi che ha svolto il suo servizio missionario in Burundi (con alcune interruzioni causate dalla guerra) sino al 2010 quando è scomparso tragicamente in un incidente.

Il suo impegno e la dedizione rivolta in particolar modo ai bambini orfani non hanno avuto fine con la sua scomparsa e il sostegno ora è garantito grazie alla sensibilità delle comunità che nella diocesi di Bergamo hanno avuto modo di incontrare il suo carisma.

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