Sostegno alla pastorale per le comunità del campo a Melga – Bolivia: catechesi ed attività educative con i ragazzi.
Don Fabio Calvi in un momento di catechesi con gradi e piccini delle comunità del campo.
Il Santuario di Melga, voluto dal missionario bergamasco don Berto Nicoli. Luogo in cui ora è sepolto.
Incontrarsi per la catechesi è sempre un momento di gioia e di svago.
Luogo di pellegrinaggio e di passaggio
Melga è un piccolo villaggio situato a 2.500 metri sul livello del mare sulla strada che da Cochabamba si dirige verso la zona pre amazzonica del Chapare.
Al lato della strada si staglia il Santuario voluto e realizzato da don Berto Nicoli, sacerdote missionario di Vall’Alta di Albino che ha dedicato tutta la sua vita alla Bolivia.
Dopo molti anni i sacerdoti bergamaschi tornato a prendersi cura in modo continuativo delle comunità che si sviluppano in piccoli gruppi di case attorno alla chiesa.
Don Fabio Calvi, dopo alcuni anni trascorsi a Munaypata, La paz e un breve periodo di passaggio nella parrocchia di Condebamba, a Cochabamba, si è trasferito nella parrocchia di Melga accompagnato dalla storica laica missionaria Maria Gotti, che per anni ha condiviso la sua missione con il compianto Vescovo Eugenio Scarpellini.
Questa zone di passaggio, a metà strada fra le principali città di Bolivia e le zone pre-amazzoniche, negli anni si sono svuotate. Le famiglie, soprattutto quelle giovani, hanno scelto, o sono state obbligate dalla ricerca di lavoro, a spostarsi nelle periferie delle grandi città oppure nelle zone del Chapare dove ci sono maggiori possibilità di impiego.
Non tutte le famiglie possono permettersi di lasciare i propri villaggi, soprattutto quelle che hanno ancora degli appezzamenti di terreno e degli animali da pascolo di cui prendersi cura. Andarsene vorrebbe dire perderne la proprietà.
Le situazioni più difficili sono vissute da quei piccoli nuclei familiari che vivono in piccoli insediamenti distanti 10-20 km dai principali centri abitativi (vedi Melga). In questi luoghi isolati, raggiungibili prevalentemente a piedi con 6-7 ore di cammino, vivono famiglie che si dedicato all’agricoltura e agli animali da pascolo. La vita è particolarmente dura per i bambini e per le donne: per raggiungere scuole e servizi sanitari di base sono necessarie ore e ore di cammino.
In questo contesto la presenza dei missionari non è solo di grande significato per le celebrazioni e i sacramenti (alcune comunità non ricevono la visita di un sacerdote da 15 anni) ma diventa di aiuto anche per piccole necessità di sopravvivenza, la distribuzione di viveri e l’ascolto di storie o necessità particolari.
Don Fabio ha iniziato la visita di queste comunità con grande entusiasmo e gli abitanti dei villaggi, soprattutto i bambini, partecipano con interesse e curiosità agli incontri.
Sostenere questo progetto significa sostenere le semplici necessità di incontro, educazione, catechesi, formazioni e aggregazione di bambini e famiglie.
La sensazione di sentirsi considerati e ricevere attenzioni e aiuti concreti è davvero un grande dono.