[CONCLUSO] Ur Dei Caldei: Una tenda sicura

Dove e perché

L’Iraq è conosciuta come una terra in guerra. Dal 2003, anno di inizio del conflitto armato, si può dire che la guerra non ha più lasciato il paese, devastando le infrastrutture e distruggendo i terreni in superficie e in profondità (causando così grossi problemi di accesso alle fonti d’acqua). I continui conflitti hanno gettato il Paese in una situazione molto confusa anche a livello sociale.
Ancora una volta sono i  piccoli a registrare i maggiori disagi in questa situazione: la distruzione di tutte le infrastrutture ha avuto un effetto negativo sulle opportunità educative dei bambini e ragazzi e sulla situazione sanitaria. Migliaia di scuole sono state distrutte e a metà di quelle rimaste manca la rete fognaria e l’acqua potabile. Anche la situazione delle donne non è certamente migliore: si parla di apartheid sessuale nel riferirsi alle condanne a morte per lapidazione, alla segregazione sessuale nei luoghi di lavoro, ai permessi che i padri o i mariti devono concedere alle donne per permettere loro di lavorare, studiare o viaggiare, ed al fatto che alle donne divorziate non è permesso vedere i loro bambini.
La popolazione è costituita nella maggioranza da arabi, con alcune minoranze etniche tra e quali la più numerosa è costituita dai curdi. La religione professata dal 97% della popolazione è musulmana; solo una piccola minoranza è cristiana.

Cosa vogliamo fare

Ur Dei Caldei è luogo molto caro alla cristianità. Lì abitava Abram, quando venne raggiunto dall’invito di Dio di andarsene da quel paese, dalla casa di suo padre, per porre la sua tenda in una nuova terra. È quindi in Iraq che Abram ebbe le sue origini, in quella terra costruì la tenda per la sua famiglia, con la gente di quella terra intessé le relazioni più umane e gli affetti più veri…
Sarà poi, intorno agli anni 70-80 d.C., sulle orme storiche di Abramo, nostro Padre nella fede, che è stata annunciata, dall’apostolo san Tommaso, la novità del Vangelo di Gesù.
I pochissimi cristiani che vivono in questa terra, non hanno mai avuto vita facile: la testimonianza autentica della fede in Cristo, li ha sempre obbligati a faticosi periodi di persecuzione o di intolleranza. Dalla Congregazione della Santa Sede per le Chiese Orientali, è cui è affidato il Patriarcato della Chiesa Cattolica Caldea, arriva un progetto di sostegno dei più piccoli: le Suore Caldee Figlie del Sacro Cuore, una congregazione locale nata cento anni fa, sono presenti nella città di Ankawa-Arbil e svolgono numerosi servizi nel campo pastorale, caritativo, assistenziale. Il loro impegno primario è rivolto ai 250 bambini che accolgono in una sorta di asilo infantile. La struttura che ospita i piccoli è estremamente fatiscente: tre piccole stanza ubicate al pianterreno del convento delle suore e tre tende costruite provvisoriamente nel cortile. Ankawa- Arbil è una città costruita nel deserto: la polvere, l’escursione termica, il troppo freddo e il troppo caldo…. non sono buoni compagni di coloro che abitano le tende, soprattutto se essi sono bambini. Il progetto si prefigge di offrire un aiuto concreto alle suore, dando loro la possibilità di realizzare una semplice struttura in muratura che ospiti i piccoli, offrendo loro una sistemazione dignitosa e sicura.

Per sostenere il progetto

  • Con 50,00 euro puoi contribuire all’acquisto di 20 mattoni
  • Con 20,00 euro si partecipa allo stipendio giornaliero di un operaio
  • Con 100,00 euro puoi dare il tuo aiuto per l’impianto idraulico
  • Con 100,00 euro puoi contribuire all’impianto elettrico
  • Con 60,00 euro puoi contribuire all’acquisto dei sacchi di sabbia

 

Costo annuale del sostegno a distanza è 250,00 euro

Sostieni il progetto una tenda sicura in Iraq