
Una storia di vita
La storia che vi vogliamo raccontare inizia con un viaggio in un paese lontano: la Bolivia!
Nella periferia di una delle principali città boliviane, Santa Cruz, si trova una struttura accogliente e colorata che ospita più di 100 tra bambini e bambine che hanno perso la loro famiglia o che sono stati abbandonati sin dalla loro nascita.
Il nome di questo luogo è Hogar San Lorenzo.
Un hogar è una grande casa dove i bambini crescono come in una grande famiglia aiutati grazie alle cure di educatrici e insegnanti.
Camminando fra i corridoi e le stanze di questa grande casa si possono incontrare piccoli appena nati che dormono nelle loro culle e bambini più grandicelli sino ai 10 anni che corrono fra i corridoi; appena ti avvicini a loro ti guardano incuriositi, ti sorridono e aspettano di essere presi in braccio.

Qui non manca proprio nulla: ci sono grandi camere da letto con i lettini tutti in fila, sale giochi con giocattoli un po’ “sgangherati” ma a disposizione di tutti, giardini, sale da pranzo e bagni dove ognuno ha il proprio spazio in cui vivere tutto l’anno.
I bimbi più piccoli sanno già mangiare da soli dai loro biberon.
Quando i bambini crescono, a 4-5 anni, iniziano le attività creative; il materiale non è molto ma la fantasia e la voglia di fare non mancano!
Compiuti i 6 anni arriva il momento di iniziare la scuola, imparare cose nuove e fare i compiti; i libri e il materiale per scrivere e colorare però non sono sufficienti per tutti e quindi si impara a condividere e a non sprecare nulla.
Forse vi sembrerà strano ma i più grandi addirittura lavano da soli i loro vestiti, li stendono, mantengono puliti gli ambienti in cui vivono e riordinano il loro letto ogni mattina: sanno amare e curare la casa in cui vivono!



Dopo questi piccoli doveri arriva anche il momento di giocare con tutti i loro amici.
I giochi non sono nuovi ma con la loro fantasia possono trasformare un secchiello rotto in un casco, una scatola di cartone in un’auto veloce e un triciclo senza sella in un cavallo scatenato.
Infine, dopo una lunga giornata è tempo di riempire la pancia…riso e verdura come pranzo, brodo e avanzi di carne per cena, un po’ di te o latte caldo prima di infilarsi sotto le coperte.
E la mattina la sveglia suona presto perché in una grande casa come questo orfanotrofio non c’è tempo da perdere e le faccende sono molte.

Le esigenze educative ordinarie e le necessità per le manutenzioni delle strutture sono continue.
Gli ambienti in cui vivono i bambini vanno mantenuti continuamente puliti e sicuri.
Grazie al coordinamento del missionario bergamasco Mario Mazzoleni e alla presenza stabile di alcune suore, le attività si svolgono con continuità cercando di seguire linee educative precise.