REALIZZAZIONE DI UN POZZO
Fra pigmei e bantu
Il popolo pigmeo è un popolo nomade che vive nella foresta, in capanne fatte di frasche ricoperte di foglie piccole come igloo. I pigmei sono visti dall’etnia Bantu come un popolo inferiore, che si può trattare peggio di un animale.
Il desiderio delle suore missionarie è quello di creare un clima di fratellanza, rispetto e convivenza pacifica fra le diverse etnie, proprio come già sperimentato nella scuola della comunità.
I COSTI DEL POZZO
TRASPORTO DEL MATERIALE € 2.000
MATERIALE NECESSARIO PER IL POZZO E LA POMPA € 8.000
MANUTENZIONE E COLLAUDO € 1.000
SPESE PER IL COORDINATORE € 500
TOTALE € 11.500
Le Suore Comboniane sono state chiamate nella missione di Bagandou dal Vescovo Rino Perin per aiutare i pigmei a riscoprirsi come persone umane, con una propria dignità, creati anch’essi ad immagine e somiglianza di Dio e da Lui amati.
Le suore compongono una piccola comunità di quattro persone nella diocesi di M’baiki e si sono poste come obiettivo principale quello di fare da ponte e da mediazione tra il popolo Bantu e il popolo Pigmeo.
Ogni suora ha un lavoro specifico e in questo modo posso seguire l’ambito scolastico, quello sanitario, lo sviluppo della dignità e dell’emancipazione della donna, il contesto agricolo e l’impegno nella pastorale della prima evangelizzazione.
Una delle due scuole in cui operano le suore si trova ad IBATA, un villaggio che dista da Bagandou e dalla comunità circa 31 km; qui si può frequentare sino al 3° anno e per frequentare il 4° e il 5° anno i bambini devono fare altri 5 km di cammino per raggiungere un’altra scuola.
Ogni giorno, prima dell’inizio delle lezione (h 7.30), i bambini si recano a prendere l’acqua che servirà per bere durante l’orario scolastico poiché a causa del gran caldo non resistono sino a mezzogiorno senza bere; i bambini per raggiungere l’acqua devono camminare per 2 km e ritornare con fusti da 10-15 litri sulla testa.
Il cortile della scuola potrebbe essere dunque il luogo ideale dove realizzare un pozzo per estrarre l’acqua potabile: i primi ad usufruirne saranno i 165 bambini che frequentano la scuole e gli insegnanti che vi lavorano. Successivamente il pozzo sarà prezioso per tutti gli abitanti del villaggio.