Dove e perché
Situata nel golfo di Guinea, è divisa in due grandi regioni naturali. Il sud, più piovoso, coperto da una fitta foresta tropicale, dove gli investitori stranieri possiedono grandi piantagioni di prodotti di esportazione: caffè, cacao e banane. Il nord, altopiano granitico coperto di savane, dove piccoli proprietari terrieri coltivano sorgo, mais e arachidi.
La Costa d’Avorio presenta uno dei processi di deforestazione più rapidi al mondo. Le sue foreste, un tempo le più grandi dell’Africa occidentale, sono quasi completamente abbattute. I rifiuti industriali e agricoli contaminano le fonti d’acqua.
La popolazione della Costa d’Avorio è composta da più di 60 gruppi etnici. I principali includono gli Akan nel sudest, i mande nel nord, i voltaic nel nordest, e i kru nel sudovest. Circa il 12% degli abitanti ivoriani sono baoulè, un popolo che parla l’akan. Immigrati provenienti da Burkina-Faso, Mali e Ghana formano il 30% della popolazione del paese. Circa un quarto della popolazione è musulmana, mentre una persona su otto è cristiana; i rimanenti seguono culti tradizionali.
Dati statistici generali (aggiornati al 2005)
- Popolazione: 17.164.505
- Superficie: 322.460 kmq
- Capitale: Abidjan (centro economico) Yamoussoukro (capitale politica)
- PNL: 610 USD (pro capite)
- Alfabetizzazione: 49% della popolazione adulta
- Aspettativa di vita: 41 anni
- Diffusione dell’HIV/AIDS:9,7%della popolazione tra i 15 e i 49 anni
Cosa vogliamo fare?
Il progetto è legato a suor Regina Galbusera che opera da molti anni in Costa d’Avorio.
Il lebbrosario si trova a circa 15 km da Adzopè ed è stato fondato nel 1942 dalle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli. Nel 1945 con l’aiuto di Raoul Follerau la struttura sanitaria si ampia e in seguito diventerà l’Istituto Raoul Follerau (IRF).
Oggi il lebbrosario può ospitare fino a 140 degenti ed è specializzato oltre che per la cura della lebbra anche per l’ulcera di Buruli. È quest’ultima una patologia sociale ed è causata da un micobatterio simile a quello della lebbra e della TBC. Sono colpiti soprattutto i bambini e richiede una degenza da 6 mesi a 3-4 anni. È curabile con intervento chirurgico di asportazione dei tessuti necrotici e impianto di pelle sana. In Costa d’Avorio esistono più di 20.000 casi e i più colpiti (57%) sono i bambini.
Nella casa di cura ogni giorno servono bende,disinfettanti, anestetici, flaconi di sangue,ecc…che possono essere acquistati grazie alla generosità dei sostenitori delle missioni.
Senza i presidi medici più elementari e più comuni per noi europei, i malati muoiono ancora per malattie terribili come la lebbra e l’ulcera di Buruli. Sono state acquistate di recente due macchine necessarie per i trapianti di pelle agli ammalati dell’ulcera di Buruli. È in corso di ampliamento nel lebbrosario anche la chiesetta utilizzata per le funzioni liturgiche, questo grazie all’aumento del numero dei fedeli.
Per sostenere il progetto
- 250,00 euro all’anno per l’intervento chirurgico e la cura di cinque bambini;
- 50,00 euro all’anno per l’acquisto di bende, fasce, cerotti
Per sostenere il progetto
Causale: Costa d’Avorio Adzopé