Missionarietà fa rima con… carità

Missionarietà fa rima con…carità

4 novembre 2020
don Massimo Rizzi
don Roberto Trussardi

Articolo

Come già abbiamo detto nei giorni scorsi, sulla scia dell’invito di papa Francesco che ha fissato la celebrazione della giornata del povero, vogliamo in questo mese di novembre lasciarci interrogare da una delle dimensioni fondamentali dell’agire cristiano: la carità.

Missionarietà fa rima con carità: quanti sono i progetti che i nostri missionari portano avanti nelle diverse parti del mondo per aiutare le popolazioni e le comunità cristiane a cui sono inviati. Lo fanno attraverso la formazione e l’aiuto materiale.

La carità è una delle dimensioni fondamentali del vivere cristiano: la fede che portiamo nel cuore, la speranza che ci sprona ogni giorno a non cedere alle illusioni di un tempo che sembra accorciarsi sempre di più si esprimono in una carità fattiva ed effettiva, concretizzazione del nostro vivere cristiano.

Ci accompagna nella riflessione di quest’oggi don Roberto, direttore della Caritas diocesana, al quale abbiamo chiesto di raccontarci “vita e opere” della Caritas a Bergamo.

CARITAS E I SUOI SERVIZI

La Caritas Diocesana Bergamasca è presente sul territorio diocesano da 45 anni e ha cercato, dalla sua nascita fino ad oggi, di dare risposte concrete ai tanti poveri che incontra.

Il mandato fondamentale di Caritas è educare e formare le comunità cristiane al valore della Carità: questo servizio è sostanziale, ma sicuramente non è così immediata la realizzazione di questo obiettivo.

Fra i tanti servizi che Caritas offre vi è sicuramente è l’attenzione e l’ascolto di ogni persona: dopo l’ascolto è ovvio che ci vuole anche una risposta concreta che si attualizza nei diversi servizi attuati di Caritas; tra questi vi sono docce, dormitori, mense, guardaroba, accoglienza in housing, accompagnamento educativo, ambulatorio di prossimità (accesso agevolato a prestazioni sanitarie specializzate), inserimenti lavorativi, accoglienza immigrati, giustizia e carcere, proposte per i giovani e per i volontari di tutte le fasce d’età, fondi famiglia che nelle sue diverse sfaccettature hanno sostenuto e sostengono i nuclei in difficoltà.

Quelli elencati sopra non sono tutti i servizi, ma penso che bastino per dare un’idea della mole di lavoro e di interventi che la Diocesi, attraverso Caritas con i suoi operatori e, con l’aiuto dei volontari, compie verso i fragili della nostra società.

Sicuramente un servizio che dobbiamo rendere ancora più presente e forte è la promozione e la formazione alla carità delle nostre comunità: perciò, da quando sono arrivato in Caritas, ho voluto predisporre un’area di lavoro, chiamata Area Comunità con ben 9 operatori che interagiscono molto sul territorio e propongono allo stesso tempo dei corsi di formazione. Non è un compito facile, ma dobbiamo crederci tutti; noi di Caritas diocesana e ovviamente ogni Caritas e ogni CPAC del territorio.

Concludo riallacciandomi alla lettera pastorale del nostro Vescovo “Servire la vita dove la vita accade” che esorta Caritas diocesana e ogni parrocchia a rivedere il “fare della carità”, chiedendoci come è il nostro fare la Carità: è un’esortazione schietta e chiara che il Vescovo ci consegna e quindi, nei giusti tempi e nelle giuste modalità, ognuno di noi è chiamato ad uscire dalla logica assistenzialistica di fare la carità, per arrivare ad una logica di creare e di generare relazioni buone con tutti, anche con i più poveri che vivono nelle nostre comunità. Dobbiamo uscire dalla logica che il povero deve essere una persona che deve solo ricevere, per passare alla logica che il povero è una persona che vive vicino a noi e con noi.

E’  l’augurio che faccio innanzitutto a Caritas diocesana e ovviamente, a ogni cristiano che vive la Chiesa di Bergamo.

Don Massimo Rizzi e don Roberto Trussardi