Missione a Nairobi, Kenia
Siamo partite per il Kenya con tante idee e speranze: Prima di partire pensi molto a come potrà essere, magari hai visto qualche film sull’Africa o su qualche Paese che immagini simile, ma quando arrivi sul posto ti rendi conto che davvero vivere questa esperienza è diverso dall’immaginarla, ed è necessario mettere tra parentesi ogni preconcetto per lasciarsi stupire da ciò che si trova. Ogni viaggio è una scoperta e il Kenya per noi è stata anche un’avventura, proprio perché ci ha sorpreso con situazioni nuove, o che non ci aspettavamo, ad esempio chi mai penserebbe di ritrovarsi in Africa, nel mese di Agosto, a dormire con il piumone e i doppi calzini sperando in un raggio di sole? Per tanti motivi è stata un’esperienza che ci ha regalato molte forti emozioni e che ricordiamo con nostalgia, ci siamo innamorate del popolo accogliente e curioso che ci ha ospitato, degli occhi sorridenti dei bambini che tutte le mattine ci aspettavano fuori dal cancello per passare del tempo con noi, e questa è una tra le cose che più ci ha colpito: vedere tanti volti felici con poco e senza tante pretese, che con la sola compagnia e un sorriso sapevano darti tantissimo, il calore della gente, gli abbracci che non bastavano mai, la bellezza del paesaggio.
Essere catapultati in una realtà per tre settimane non è così semplice.. si potrebbe pensare che è un periodo troppo breve perché cambi qualcosa, ma non è così, credo che si passi attraverso un processo che si compone di tre fasi: la prima in cui, circondate da tante novità e da una mentalità diversa dalla nostra, si fa molta fatica a comprendere certe dinamiche, ad esempio i lunghi e calmi “tempi africani” che sono in contrasto con la nostra vita frenetica. La seconda è la fase in cui, nel corso delle settimane si cerca concretamente di rendere propri questi modi di fare adeguandosi come si può, ed è anche il momento in cui tutte le aspettative che si aveva prima di partire ora mutano del tutto, e si impara a cogliere il bello nelle cose. Infine la terza riguarda il momento in cui si torna a casa, arricchiti da alcuni aspetti di una nuova cultura che si è cercato di fare un pò propria, con cui si ha convissuto per settimane, che diventano anche un pò parte di noi, rimangono nel cuore e fanno vivere la nostra realtà in un modo del tutto differente. Ci siamo rese conto che una componente importante del nostro viaggio è stata proprio la nostra unione: un viaggio di questo tipo ha il grandissimo potere di unire due persone con una velocità e potenza che non ci aspettavamo, infatti ci siamo conosciute da zero con gli stessi timori che abbiamo potuto condividere tra di noi, e gli stessi successi ed insegnamenti che ci hanno legato. Per questo pensiamo che il nostro non sia stato solo un viaggio, ma un’esperienza che fa crescere e capire quanto davvero aiutarsi a vicenda e soprattutto viversi, nei momenti sia belli che brutti, sia bello e impagabile. È proprio vero che “da soli si va più veloce ma insieme si va più lontano”, ed abbiamo vissuto sulla nostra pelle che noi Mzungu (uomo bianco in swahili) non siamo andate in Africa con la presunzione di salvarla, né cambiarla, ma sicuramente questo viaggio ha cambiato noi.
Serena e Giulia